In questo articolo ti forniamo una panoramica sui dispositivi di protezione individuale, spiegando a chi servono veramente, quando vanno utilizzati e in che modo.
Mantenere una buona qualità dell’aria in casa è importante per godere di un’alta qualità della vita, ma anche per evitare di contrarre virus e batteri, e per ridurre i sintomi delle allergie o dell’asma.
Per l’ambiente domestico, c’è il purificatore d’aria. Per le ore trascorse fuori casa, puoi utilizzare uno o più dispositivi di protezione individuale.
Cosa sono i dispositivi di protezione individuale
I dispositivi di protezione individuale sono attrezzature che riducono al minimo i rischi di infortuni o di un danno alla tua salute.
In questo articolo ti parliamo solo dei dispositivi di protezione individuale utili a ridurre i rischi di infezioni virali e batteriche, compresa l’infezione da SARS-COV-2, ma anche a mitigare i sintomi delle allergie da pollini.
Chi deve usare i dispositivi di protezione individuale
I dispositivi di protezione individuale andrebbero usati da tutti gli adulti, e anche da ragazzi, ogni volta che è presente un concreto rischio di contagio da batteri o virus. Non parliamo solo dell’infezione da coronavirus.
Anche durante la stagione influenzale sarebbe buona norma proteggere le prime vie respiratorie indossando una mascherina. In questo modo non solo eviti il fastidio del raffreddore o della comune influenza, che molto spesso si traducono in giornate di lavoro perse. Contribuisci anche a proteggere gli altri.
Questi dispositivi, soprattutto i modelli antipolvere, andrebbero usati anche da varie categorie di lavoratori:
- chi lavora a stretto contatto con il pubblico, quali commessi, cassieri, impiegati pubblici, addetti alla vendita di alimenti e bevande e altri
- chi è impiegato nei settori della ristorazione e dell’ospitalità
- chi è impiegato nell’artigianato, nell’industria o nella cantieristica, e quindi lavora materiali quali il legno, i metalli, o è esposto a sostanze tossiche (silice, amianto, rifiuti speciali)
- chi lavora in aziende agricole, a stretto contatto con pesticidi, fertilizzanti chimici e altre sostanze simili
Le mascherine
Le mascherine proteggono le prime vie respiratorie dalle polveri sottili, ma anche dagli agenti patogeni. Non tutte le mascherine però hanno lo stesso livello di efficacia, né sono veramente adatte a tutti.
Ecco a chi sono adatte le varie tipologie di mascherine, e quando è importante indossarle.
Le uscite quotidiane
Per le uscite quotidiane, non hai bisogno di indossare un dispositivo dall’efficacia filtrante particolarmente alta. Se compi una breve visita dal negoziante di fiducia o se fai una passeggiata indossare una mascherina chirurgica è sufficiente, soprattutto se mantieni un’adeguata distanza dalle altre persone.
Se esci con i bimbi, e vuoi proteggerli da ogni rischio, puoi far indossare loro una mascherina pediatrica.
Se soffri di allergie ai pollini, invece è consigliabile usare un modello dall’elevata efficacia filtrante, che è garantita solo dai modelli FFP.
Se l’idea di dover cambiare mascherina ad ogni uscita non ti va giù, oppure se hai un budget limitato, puoi scegliere anche una mascherina lavabile, che puoi utilizzare più e più volte. In alternativa, per dare una mano al rilancio dell’economia, puoi acquistare una mascherina sartoriale o fai da te.
Questi dispositivi non ti proteggono dal coronavirus, però trattengono le tue secrezioni respiratorie. Se tutti indossano una mascherina, le goccioline di saliva restano nel facciale e non vengono a contatto con le altre persone, quindi le infezioni virali e batteriche si riducono.
Se però visiti ambienti dotati di aria condizionata o di un impianto di aerazione, è buona norma indossare una mascherina di classe FFP.
Lo sport
Sport e mascherine non sempre vanno d’accordo, soprattutto per chi pratica sport aerobici ad alta intensità. Sul mercato però è possibile trovare modelli di mascherine riutilizzabili pensate per gli sportivi.
I mezzi di trasporto
Se devi prendere il treno, la metropolitana o altri mezzi di trasporto, o anche se trascorri molte ore nel traffico o in un ambiente dove è attivo un impianto di areazione, i modelli più indicati sono le mascherine di classe FFP1, FFP2, o anche FFP3.
Questi ambienti sono spesso molto affollati. In genere è presente anche un impianto di aerazione, che andrebbe sanificato regolarmente, per evitare la diffusione non solo del Covid-19, ma anche di tanti altri virus e batteri.
Nel dubbio circa l’effettiva pulizia dell’impianto di aerazione della metropolitana o di un centro commerciale, è sempre meglio scegliere il dispositivo che offre il massimo livello di protezione.
Se invece trascorri molte ore in strada, la mascherina antismog è una scelta obbligata, poiché solo questi modelli riescono a trattenere le particelle di PM2.5 e PM10.
I guanti
Virus e batteri sono trasmessi non solo mediante le goccioline di saliva emesse quando si parla, o dagli aerosol che si sprigionano durante uno starnuto. Ma anche mediante le superfici.
Se non ci si lava le mani dopo essersi soffiati il naso o aver usato il bagno, le mani diventano portatrici di virus e batteri. Se con le mani sporche si tocca il carrello di un supermercato, la pulsantiera di un ascensore o la maniglia di una porta, il virus si deposita su queste superfici.
Se tocchi una superficie infetta con le mani nude, e poi porti le mani alla bocca o al naso, rischi il contagio. I virus sopravvivono solo poche ore su superfici quali il vetro, il metallo, il legno, la plastica e il cartone.
I guanti sono una buona soluzione per proteggersi, ma a patto di non toccarsi mai il naso e la bocca mentre li si indossa, e di smaltirli non appena si rientra in casa.
Gli occhiali protettivi
Gli occhiali protettivi sono impiegati soprattutto da chi lavora in ambiente ospedaliero e da alcune categorie di professionisti.
Però alcuni modelli sono molto utili anche a chi soffre di allergie oculari, oppure ai runner e ai ciclisti che vogliono proteggere gli occhi dallo smog, o anche evitare l’impatto con moscerini e altri insetti.
Durante le uscite di ogni giorno, o quando si usano i mezzi di trasporto, indossare questo dispositivo non è necessario, poiché è molto difficile che i tuoi occhi vengano a contatto con agenti patogeni, o anche con corpi estranei.
Questo dispositivo è molto conosciuto ed usato da chi pratica bricolage ad un certo livello, o anche da chi lavora nell’artigianato e nell’industria.
Il gel idroalcolico
Il modo migliore per sconfiggere virus e batteri è lavarsi le mani dopo ogni contatto con una superficie che potrebbe essere stata infettata da goccioline di saliva contenenti il virus. Se questo non è possibile, poiché sei fuori casa, in alternativa puoi usare un gel idroalcolico.
Per essere efficace, questo gel deve contenere almeno il 70% di alcol. In caso diverso, il gel non riesce ad eliminare gli agenti patogeni, ed eventualmente anche funghi e spore.
I termometri a raggi infrarossi
I termometri a raggi infrarossi riescono a prevenire un’infezione virale o batterica, perché riescono a rilevare la temperatura corporea in assenza di contatto tra lo strumento, e la cute di chi potrebbe essere malato.
Rispetto agli altri termometri, danno una misurazione molto più precisa, e soprattutto istantanea. La rilevazione della temperatura infatti richiede appena un secondo.
I termometri digitali e i classici termometri a mercurio non offrono le stesse funzionalità. Entrambe le tipologie di termometri devono essere inseriti nel cavo ascellare, o addirittura nel cavo orale, e quindi possono diventare un veicolo di infezione.
I dispositivi ad infrarossi sono utili anche per prendere la temperatura ai bambini molto piccoli, che non stanno mai fermi.
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